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Consulenza per la caratterizzazione dei rifiuti
Individuazione fornitori corretti per lo smaltimento
Formazione addetti

Rifiuti

SOLUZIONI AMBIENTALI mette a disposizione la sua esperienza e le sue competenze per i vostri progetti e le vostre necessità tra cui:

  • Consulenza per la compilazione di registri e formulari
  • Predisposizione MUD
  • Iscrizione modifica Albo gestori Ambientali Categoria 1, 4, 5, 8
Consulenza per la caratterizzazione dei rifiuti 1
Consulenza per la caratterizzazione dei rifiuti 2

Dott.ssa Laura Dorini

Perito Industriale – Consulente Ambientale

  • Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali laureati n. 1549
  • Dott.ssa in Tossicologia dell’Ambiente
Dott.ssa Muriel Consonni - Responsabile tecnico albo gestori ambientali

FAQ

Le domande frequenti sui Rifiuti

In cosa consiste un’analisi di caratterizzazione dei rifiuti?

Con la caratterizzazione dei rifiuti si intende la raccolta di tutte le informazioni necessarie per il corretto smaltimento finale dei rifiuti. Obbligatoria per ogni tipo di rifiuto, deve essere eseguita nel rispetto delle prescrizioni di legge.
La caratterizzazione dei rifiuti deve essere svolta al primo conferimento e ripetuta ogni volta che avviene una variazione significativa nel processo che origina i rifiuti in oggetto. In ogni caso, quindi anche se non c’è nessuna modifica nel processo, va eseguita una volta all’anno.

Cos’è il MUD?

Il MUD o Modello Unico di Dichiarazione ambientale è il modello con cui devono essere denunciati i rifiuti prodotti da attività economiche che vengono trasportati, intermediati, smaltiti, avviati al recupero e raccolti dal Comune nell’anno precedente alla Dichiarazione. Questo modello ha quindi lo scopo di controllare quali e quanti rifiuti vengono prodotti e smaltiti.

Chi è "produttore di rifiuti"?

Secondo la normativa (art. 183 del DLgs 152/06 e art. 1 della Legge 125 del 6 agosto 2015) il produttore di rifiuti è sia “il produttore iniziale” (soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile la medesima produzione) sia chiunque effettua operazioni di pretrattamento, miscelazione o altre operazioni che modificano la natura o la composizione dei rifiuti prodotti dal produttore iniziale.
Ad esempio: in caso di uno scavo edilizio o di bonifica, il produttore di rifiuto può essere sia soggetto committente/proprietario dell’area sia l’impresa al cui attività origina concretamente il rifiuto.

Come devo compilare il registro carico/scarico rifiuti?

Il registro di carico/scarico rifiuti può essere definito come un registro di contabilità dei rifiuti ed è necessario come prova della tracciabilità dei rifiuti. Il produttore dei rifiuti deve conservare il registro per cinque anni dalla data dell’ultima registrazione.
Con carico dei rifiuti si intende quando il rifiuto viene generato e con scarico quando viene consegnato ad un trasportatore perché venga smaltito.
Ogni carico/scarico di rifiuti deve essere annotato entro dieci giorni lavorativi.
Nella prima parte del registro vanno inseriti tutti i dati del produttore come ragione sociale, codice fiscale, attività svolta, ecc.
Per ogni carico va registrata la data, il numero dell’operazione, il codice EER (Elenco Europeo dei Rifiuti) con la relativa descrizione, lo stato fisico, la classe di pericolosità HP nel caso di rifiuti pericolosi e la quantità prodotta in kilogrammi.
Invece, per ogni scarico vanno registrati in parte gli stessi dati che vengono compilati anche per il carico, ma con alcune differenze specifiche. I dati che vanno aggiunti sono i riferimenti al formulario dello smaltimento (si deve essere necessariamente in possesso della prima copia del formulario per poter procedere alla registrazione), i riferimenti al carico che ha prodotto quei rifiuti che si stanno scaricando, il destino del rifiuto (riciclato o smaltito), i riferimenti all’intermediario se presente nel formulario ed eventuali annotazioni utili aggiuntive.

Quali sono gli obblighi di legge per la gestione dei rifiuti pericolosi?

Con rifiuti pericolosi si intendono tutte quelle sostanze esplosive o infiammabili, potenzialmente infettive, tossiche, cancerogene e corrosive e per questo pericolose per l’uomo o per l’ambiente.
I rifiuti pericolosi sono certificati tali tramite l’assegnazione del codice EER (Elenco Europeo dei Rifiuti) relativo e caratterizzato dalla presenza di un asterisco.
I principali obblighi di legge per la gestione dei rifiuti pericolosi sono:
- deposito temporaneo: il produttore di rifiuti pericolosi deve provvedere al deposito temporaneo secondo le norme di legge. I rifiuti devono essere raccolti e avviati alle operazioni di recupero o smaltimento con cadenza bimestrale o in alternativa, quando il quantitativo di rifiuti pericolosi in deposito temporaneo raggiunge i 10 metri cubi. In ogni caso, se nell’arco di un anno non viene raggiunta la quantità di 10 metri cubi di rifiuti pericolosi si deve procedere comunque al recupero o allo smaltimento.
- divieto di miscelazione: è assolutamente vietato miscelare tra loro rifiuti pericolosi o rifiuti pericolosi con altri non pericolosi.
- raccolta e trasporto: durante la raccolta e il trasporto, i rifiuti pericolosi devono essere imballati ed etichettati in conformità alle norme vigenti in materia.

“In una goccia d’acqua si trovano tutti i segreti degli oceani.”

(Khalil Gibran)